Nel MultiVersum di Cassino Fantastica 2025, a impreziosire l'Area Games ci saranno anche gli amici di Fallimento Critico, con cui potrete giocare a I Racconti di Duunia, una versione personalizzata di D&D! E se volete cimentarvi nella perigliosa figura del Master di D&D, Fallimento Critico, con l'ambientazione di Duunia - che compie 20 anni - vi guiderà tra i segreti del mestiere.
Uno scheletro ti lancia una freccia, fammi un tiro salvezza su riflessi"...uno: FALLIMENTO CRITICO! Così è come ci facciamo chiamare in giro. Un nome che ben rappresenta la nostra essenza di nerd all'ennesima potenza. Così come il dado, rotolando sul campo di battaglia, scandisce i destini dei giocatori in trepidazione, il simbolo di cui ci fregiamo evidenzia le molte sfaccettature che la nostra associazione, di volta in volta, mette in risalto: dal gioco di ruolo alle manifestazioni, dalle fiere, alle rievocazioni storiche.
Duunia compie 20 anni: tra dadi, leggende, patatine unte e calici traboccanti
Era un tempo lontano, un’epoca mitica in cui le schede si compilavano con dedizione e cancellature, i mostri si affrontavano con coraggio (e tiri salvezza discutibili), e cinque eroi inesperti – ma ben forniti di patatine unte e bottiglie di birra dal dubbio retrogusto – si radunavano per la prima volta nel Reame di Dalamar, ovvero nel soggiorno che oggi è casa mia.
Nacque così Duunia, un’ambientazione per Dungeons & Dragons che col tempo è diventata leggenda. O almeno, leggenda per noi. I primi tiri di dado furono seguiti da brindisi entusiasti, regole ignorate con classe, e dialoghi epici interrotti solo da:
“Chi ha finito il vino?!”
Da allora, Duunia è cresciuta come un drago rosso a dieta di burritos: potente, caotica, imprevedibile. Decine di personaggi si sono alternati tra gloriose battaglie e figuracce imbarazzanti. Regni sono nati, crollati, rinati con nomi più fighi. Le mappe si sono moltiplicate, così come i brindisi: ogni sessione era una via di mezzo tra un’epopea fantasy e una sagra di paese.
E nel mezzo di tutto questo? Patatine che ungevano i manuali, birra che battezzava i dadi, e vino rosso che trasformava ogni decisione strategica in pura improvvisazione creativa.
Oggi, vent’anni dopo, Duunia è ancora viva. Il manuale è più spesso di un tomo magico, le leggende si raccontano con affetto (e un po’ di nostalgia), e il tavolo – anche se più ordinato – attende ancora i suoi eroi.
E il sogno rimane uno solo
riunire quei cinque avventurieri originali. Ritrovarsi, brindare ancora una volta, lanciare il dado e sentir risuonare il sacro grido:
“Critico! Riempio i boccali!”
Buon compleanno, Duunia. Che il vino non finisca mai, e che i dadi cadano sempre sul lato giusto.