jd22 16 ospiti gianluca di fratta webAi Japan Days di Cassino Fantastica ci sarà anche l'orientalista e saggista Gianluca Di Fratta, per raccontare i 40 anni di Akira e l'epopea degli immortali superuomini Tatsunoko: Kyashan, Tekkaman, Polymar e i Gatchaman .

Gianluca Di Fratta (Caserta, 1974), orientalista, è laureato all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” ed ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia e Civiltà dell’Asia Orientale all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Si occupa di storia e cultura del fumetto e cinema di animazione giapponese su cui ha scritto saggi e articoli in riviste scientifiche e in volumi accademici. Dal 2002 è membro dell’Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi e ha presentato interventi a conferenze e a convegni di studi sul Giappone in varie sedi nazionali. Suoi saggi sono apparsi in libri collettivi e in cataloghi. È autore del libro Il fumetto in Giappone. Dagli anni Settanta al 2000 (L’Aperia, 2005) e curatore dei volumi Robot. Fenomenologia dei giganti di ferro giapponesi (L’Aperia, 2007) e Goldrake 30. Antologia di racconti robotici (La Torre, 2009). Nel 2008 ha fondato la rivista Manga Academica. Rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese ed è curatore di TecaManga, il database degli studi accademici sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese.

Recentemente per L'Editrice La Torre ha pubblicato il volume "Lovecraft e il Giappone. Letteratura, cinema, manga, anime".

Il libro analizza le diverse declinazioni del rapporto dello scrittore statunitense Howard Phillips Lovecraft (1890-1937) con il Giappone attraverso una serie di interventi che spaziano dalla letteratura al cinema, dal fumetto al cinema di animazione, dal gioco al merchandising, offrendo una panoramica di tutta la produzione editoriale su Lovecraft e il suo ciclo mitologico: dalle edizioni giapponesi dei suoi racconti alle influenze letterarie su autori del fantastico e del soprannaturale classici e moderni, dagli adattamenti cinematografici delle sue opere alle influenze di stile e di contenuti negli horror giapponesi, dalle citazioni letterarie nei fumetti alla trasposizione di temi e figure lovecraftiane nel cinema di animazione, dagli studi accademici sul ciclo mitologico alla eredità letteraria nella cultura popolare. Passando in rassegna in maniera sistematica le varie categorie dell’immaginario lovecraftiano, il libro si attesta come il primo studio in Occidente sulle forme di compromissione tra Lovecraft e la cultura giapponese, allineandosi per approccio e contenuti a una produzione saggistica in Giappone dedita alla catalogazione delle forme dell’orrore lovecraftiano.

Con una prefazione di Gianfranco de Turris e i contributi critici di Giacomo Calorio, Riccardo Rosati, Gino Scatasta, Massimo Soumaré e Antonio Tentori.